Da dove inizio? A quale partecipo? Sono queste le domande che per settimane mi hanno accompagnato dopo l’imprevisto trasferimento a Milano.
Scarico l’app di comehome, come mi era stato consigliato di fare dalla mia migliore amica romana. Si tratta di un’applicazione che presenta eventi diversi e molto allettanti che si organizzano in casa con lo scopo di conoscere persone nuove ed integrarsi. E c’è proprio di tutto tra aperitivi a base di musica latina, feste anni ’90, e giochi di ruolo. Quel giorno infinito tra riunioni di lavoro e noiose conversazioni telefoniche scorro gli eventi che compaiono sull’app e trovo tra le varie proposte una che attira subito la mia attenzione. Si chiama ‘Notte da Leoni’ e si prospetta come un comehome davvero imperdibile.
L’host, Luca Cardella è uno storico tra gli organizzatori di feste a casa, e scorrendo le varie discussioni sul gruppo Facebook di Comehome Milano trovo anche la conferma di quello che suppongo sia davvero un evento imperdibile.
Ed è così che mi preparo per partecipare al mio primo evento milanese firmato comehome! Dopo aver acquistato l’accredito aspetto di ricevere sull’app tutti i dettagli che mi porteranno alla ‘Notte da Leoni!’, ma la poca dimestichezza con Milano e una batteria scarica del mio smartphone non mi fanno immediatamente arrivare a destinazione. Milano quando non la conosci è un vero labirinto. Ed è proprio nel mio vagare alla ricerca del portone giusto che percepisco a pochi metri le voci divertite e squillanti di un gruppo di ragazzi che attirano la mia attenzione con le loro risate entusiasmanti. Non posso fare altro che avvicinarmi per chiedere informazioni sul luogo di incontro.
‘Sei qui per il Comehome a casa di Luca’ mi chiede uno di loro, staccandosi dal gruppo. ‘Si, anche voi?’ rispondo entusiasta. ‘Certo, allora saliamo insieme’. Non sapevo i loro nomi, ma in realtà li conoscevo già dalle foto postate da mesi sul gruppo.
Casa di Luca è piena di gente, che parla, che ride. Lui con un sorriso ci accoglie tutti, molti di loro si conoscono già e dopo venti minuti li conosco anch’io.
Iniziamo a prenderci in giro, a parlare, a offrirci dei drink. Le domande più frequenti sono tutte sulla maglietta che indosso, sul mio accento poco nordico e sul lavoro che faccio. La curiosità reciproca rende tutto più facile e complice l’alcol, la musica, ci troviamo a ballare Maracaibo come una comitiva che si conosce da anni.
E balliamo insieme scatenati, cantiamo, ci stringiamo le mani, ci abbracciamo e ridiamo. Parliamo di vacanze da fare, posti da visitare, di eventi da organizzare. C’è chi sorride e ascolta e chi ti osserva da lontano. C’è una ragazza che canta le canzoni di Vasco, un altro che racconta le sue avventure in giro per il mondo, c’è un’altra che racconta le sue disavventure d’amore, e un’altra brilla che ruba una bombetta e me la mette in testa. E c’è chi si stringe in un abbraccio, chi ruba baci e chi bicchieri di vino.
C’è qualcuno che in quella notte ha trovato nuovi amici, amori, e chi spensieratezza per dimenticare vecchie storie e stress quotidiani. Inutile dire che il giorno dopo eravamo insieme a bare una birra in un bar sgangherato a poche centinaia di metri da Porta Venezia.
Adesso uno di loro vive con me, già chi avrebbe mai immaginato che partecipando a questo evento avrei trovato non solo dei nuovi amici ma anche il mio futuro coinquilino, una casa nuova e un viaggio assolutamente imprevisto dall’altra parte del mondo e sono passati solo undici mesi da quella notte passata alla storia proprio come la ‘Notte da Leoni’.